Più che una tua convinzione, è un dato di fatto incontrovertibile.
Questo piano mondiale di "elettrificazione" si sposa a meraviglia con le necessità del mercato dell'auto, in crisi da anni.
La sinergia ecologico economica si traduce nella prematura fine di motori giunti al culmine di una evoluzione tecnologica, quali i diesel di ultima generazione, imbattibili per prestazione e bassi consumi, e dall'impatto ambientale assai contenuto, come gli studi scientifici dimostrano.
A Torino, l'A.R.P.A negli ultimi mesi ha preso varie volte le difese del motore diesel, nelle parole del suo presidente, sottolineandone le trascurabili responsabilità in ordine alla qualità dell'aria respirabile.
Per tutta risposta, la nostra sindaca, se pure sollecitata dalle associazioni dei consumatori, non ha ritenuto di dover mai spendere una parola a giustificazione dei blocchi anticostituzionali messi in atto.
La cosa divertente è che nei prossimi anni lo sviluppo tecnologico dell'automotive elettrico renderà via via obsoleto, rapidamente, tutto ciò che
il pubblico sta acquistando ora, ingenerando quella necessità di mercato di cui ho già parlato, ossia il cambiare auto ogni 4-5 anni al massimo.
Se non saranno i blocchi a fermare i nuovi ibridi o questi cessi elettrici di prima generazione che ci stanno propinando, saranno nuove gabelle, irrinunciabili rottamazioni, mirabolanti contratti assicurativi e così via.
Tutto ciò non ha nulla a che fare col buon senso e/o con un buon governo,
ha solo a che fare col consumismo, sul quale tutto si regge.
E questa sì che è una mia personale considerazione.